La storia del Chinese Crested Dog

Il Chinese Crested Dog (in italiano, “Cane Cinese dalla Cresta”) è stato introdotto negli Stati Uniti da marinai cinesi. Ma è veramente originario della Cina? La questione dell’origine dei cani nudi è in discussione da anni e, secondo i migliori specialisti, è ben lontana dall’essere risolta.

Il Chinese Crested Dog fa in effetti parte della famiglia dei cani nudi, che devono il loro nome al fatto di essere sprovvisti di peli e che costituiscono, grazie al loro aspetto originale, un oggetto di curiosità in seno alla specie canina.

È stata segnalata l’esistenza di cani nudi in numerosi luoghi del mondo: oltre all’America del Sud e all’America Centrale, anche l’Africa e l’Asia ne possiedono degli esemplari.

Nel continente asiatico sono stati segnalati dei cani nudi in Turchia, nelle Filippine, in Indocina, in Manciuria e nel Tibet. Di qui le differenti teorie per spiegare la diffusione di questi cani poco comuni. Il professor Cornevin, alla fine del secolo scorso, sosteneva ad esempio che, partiti dalle Filippine, i cani nudi fossero arrivati, attraverso l’Indocina, fino alla corte degli imperatori Manciù in Cina. Secondo altri autori, i cani nudi che si incontrano nella Nubia, in Abissinia, in Egitto, in Turchia rivelerebbero delle vie di diffusione più continentali che marittime. Secondo alcuni cinologi messicani, infine, il cane nudo del loro paese sarebbe venuto dalla Cina a bordo dei battelli che trasportavano le spezie e che scaricavano nei porti di Acapulco e di Mazatlan. Questa ipotesi non tiene comunque conto delle testimonianze che provano che alcuni cani nudi erano presenti sul continente americano ben prima che venissero stabiliti dei legami commerciali per via mare con la Cina. La loro antichità è attestata in effetti dall’archeologia, come ricorda il medico veterinario Laurent nella sua tesi di dottorato. Alcune ceramiche che risalgono al periodo tra il 900 e il 200 a. C., ritrovate in grande quantità in Messico nella regione di Colima, rappresentano dei ca­ni caricaturali, dalla testa rotonda e dall’obesità grottesca, che non sono forniti di pelo. Questi cani sarebbero forse gli antenati degli attuali cani nudi?

Inoltre, non è affatto sicuro che i cani nudi presenti sui diversi continenti discendano tutti da uno stesso ceppo. In effetti l’assenza di pelo non è sufficiente a caratterizzare una razza. Questa assenza è dovuta a una mutazione, la quale, pur in maniera assolutamente eccezionale, ha potuto prodursi in diversi tipi di cane e in diversi punti del globo. Sembra dunque illusorio cercare un punto centrale a partire dal quale il cane nudo si sarebbe diffuso in diversi paesi.

Allo stesso modo, come per l’origine dei cani nudi, la questione delle ragioni stesse dell’esistenza di questi cani viene spesso posta sul tavolo delle discussioni. Gli autori del XIX secolo hanno voluto mettere troppo spesso in primo luogo come fattore determinante, nella loro ricerca di un ceppo originario del cane nudo, la natura del clima, caldo o tropicale. Ora, l’assenza di pelo non è evidentemente dovuta all’influenza del clima. Al contrario, è interessante interrogarsi sulle motivazioni dei popoli che hanno selezionato dei cani nudi. La prima ragione è senza dubbio l’attrattiva che presentano questi animali come cani da compagnia. Tali cani, in effetti, suscitano la curiosità (i rari proprietari di cani nudi lo sanno) e sono potuti diventare, per questo fatto, appannaggio delle classi dirigenti delle civiltà raffinate, come quelle della Cina e dell’America precolombiana. La seconda ragione, più utilitaristica, potrebbe colpire la nostra sensibilità: in Cina, nelle Filippine, in Indocina, nel Messico e nell’America del Sud — tutti luoghi in cui si trovano dei cani nudi — era molto apprezzata la carne di cane (abitudine alimentare che non è definitivamente scomparsa al giorno d’oggi in Estremo Oriente e nel Pacifico). Il cane nudo avrebbe così potuto essere l’equivalente del nostro maialino di latte